Laurianne Langevin
voce
Jean Fontamar
piano
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Tre canzoni in ascolto libero
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Tra i più bei ricordi d’infanzia c’è la danza, lo spazio in cui si danza con quella possibilità di toccare il pubblico. Quando un altro spazio si apre, quello della voce, cantare diventa un’evidenza.
Ha trent’anni quando si trasferisce in Italia. Oltre all’insegnamento del canto e l’attività di concertista, dirige alcuni ensemble vocali in Lombardia.
Incontra Jean nel 2016. Francese, pianista, anche lui vive in Italia da dieci anni. Una sera provano Milord in un teatrino di montagna; i loro occhi d’espatriati si riempiono di lacrime: nasceva così Paris-Piaf.
Per quanto ricorda ha sempre suonato il pianoforte; sui banchi della Sorbona dove studia lettere, per le vie e nei caffè di Parigi, i suoi vent’anni sono quelli di un musicista con l’amore per la lettura.
Jean Fontamar - aka Cyrille Doublet - ha trent’anni quando si trasferisce in Italia. Oltre all’insegnamento della musica e l’attività di concertista, dirige alcuni teatri lombardi.
Incontra Laurianne nel 2016. Francese, cantante, anche lei vive in Italia da dieci anni. Una sera provano Milord in un teatrino di montagna; i loro occhi d’espatriati si riempiono di lacrime: nasceva così Paris-Piaf.
Crediti audio
Le tre canzoni in libero ascolto sono estratte dal disco Paris-Piaf - registrazione, missaggio e masterizzazione presso Digitube Studio, Mantova.
La Bohème
Musica: Ch. Aznavour; testo: J. Plante
Voce: Laurianne Langevin; pianoforte e arrangiamento: Jean Fontamar.
Les Feuilles mortes
Musica: J.Kosma; testo: J. Prévert
Voce: Laurianne Langevin; pianoforte e arrangiamento: Jean Fontamar.
Non, je ne regrette rien
Musica: Ch. Dumont; testo: M. Vaucaire
Voce: Laurianne Langevin; pianoforte e arrangiamento: Jean Fontamar.
Crediti fotografici
Wladimir Zaleski: p1, p3/5, p4, p5
Emanuele Vergari: p3/1
Roberto Cifarelli: p3/2
Adriana Colombo: p3/7, p3/8
Siana Recaldini: p6
Crediti immagini
Jean Fontamar: p2
Traduzioni
Versione francese: Jean Fontamar.
Versione italiana: Federica Cremaschi.
Versione inglese: Jean-Marie Roblain.
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“Classe indiscutibile!”
Leggi di piùRockerilla
“Raro il fatto che, a un primo ascolto guidato da un’attenta curiosità, ne seguano altri e altri ancora, quasi a cercare di decifrare una magia diffusa dai dialoghi delicati e pregnanti tra una voce e un pianoforte. (…) Paris-Piaf è un lavoro cesellato con sapienza, misura, passione e gusto davvero rari”.
La Gazzetta di Parma
“Assolutamente da non perdere!”
MusicheParole
“Le rivisitazioni di Langevin et Fontamar nascondono una grande complessità e la capacità di sintetizzare l’anima più pura delle composizioni. (…) Salutati da un applauso interminabile [al Teatro Grande di Brescia].”
Giornale di Brescia